DOPO IL COVID, UNA NUOVA NORMALITÀ

Sono diciassette mesi che viviamo un tempo sospeso, con l’obiettivo e la speranza di poter tornare quanto prima alla vecchia normalità. Così non sarà, anche quando avremo finalmente raggiunto l’immunità di gregge, archiviato il green pass e limitato ancora di più l’uso delle mascherine. Quello che ci aspetta e che dovremo costruire insieme è una nuova normalità: a scuola, nel mondo del lavoro, nei servizi pubblici, nelle relazioni sociali.

I dati socioeconomici sono impietosi. L’ISTAT a metà giugno fotografa un Paese sempre più povero. Nel 2020 sono oltre 2 milioni le famiglie in povertà assoluta, per un totale di oltre 5,6 milioni di individui. La crescita più ampia si registra nel Nord dove la povertà familiare sale al 7,6%, dal 5,8% del 2019. Ma, a colpirci maggiormente, è il numero dei minori che vivono in condizioni di povertà: 1 milione 337 mila. Anche questo dato peggiora in tutta Italia rispetto al 2019, ma al Nord peggiora molto più che nel resto del Paese, passando dal 10,7% al 14,4%.

I dati economici non sono ancora tornati ai livelli precrisi, nonostante i primi veri segnali di ripresa inizino ad intravedersi proprio in questi mesi. Nel nostro Paese, sostiene la Banca d’Italia, la variazione del PIL è stata lievemente positiva nel primo trimestre. Nel secondo la crescita si è ulteriormente accentuata: vi avrebbe contribuito, oltre a una nuova espansione dell’industria, anche l’avvio di un recupero nei servizi e la ripresa degli investimenti. Quello che preoccupa tuttavia sono le tante crisi aziendali aperte, la liberalizzazione dei licenziamenti e la mancata propensione degli operatori economici e industriali ad assumere.

Il Governo e l’Unione Europea hanno deciso di rispondere a questa crisi globale attraverso un grande piano di investimenti che il nostro Continente abbia conosciuto dal dopoguerra ad oggi. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il programma italiano di utilizzo dei fondi, sarà la vera scommessa dell’attuale classe dirigente nazionale. Oltre 200 miliardi di euro da spendere entro il 2026 per ammodernare il Paese e proiettarlo in un periodo di crescita e progresso.

Anche a Rivalta sono evidenti i segnali di una crisi economica e sociale che ha colpito famiglie, lavoratori dipendenti, autonomi e imprese. In questi diciassette mesi abbiamo fatto ogni sforzo per non lasciare nessuno indietro e ancora questa sarà la priorità dei prossimi anni. Occorrerà quindi continuare a sostenere i rivaltesi in difficoltà, aiutare l’economia locale e cogliere da subito tutte le occasioni di sviluppo che il PNRR ci metterà a disposizione. 

L’impegno con il quale ci candidiamo a governare Rivalta è quello di uscire tutti insieme dalla crisi economica e sociale che stiamo vivendo.

Leggi il programma completo: https://www.sergiomuro.it/2021/09/08/le-nostre-idee-per-rivalta-scarica-il-programma-amministrativo/